Vlastimil Košvanec ha scritto: “Le donne nelle arti figurative”

Gli psicanalisti che hanno indirizzato le proprie ricerche nel campo delle arti figurative e indagano sulle spinte creative dell’animo umano, non sono unanimi nel modo di vedere le capacità artistiche della donna. Alcuni le ammettono, indicando l’ampia regione dei sentimenti, l’intensità dei sogni e l’interesse estetico e addirittura sotto molti aspetti danno la precedenza alla donna. Altri la escludono del tutto dalle arti figurative. Le pittrici, da Angelica e Lebrun fino alla Laurencin sono, per loro, solo eccezioni che confermano la regola. Attribuiscono alla donna l’attitudine al lavoro manuale, all’estetica nell’arredamento delle case (e nell’arte culinaria!) e al massimo all’arte applicata; per il resto, dilettantismo, eclettismo e un’assoluta mediocrità. Non fanno nemmeno cenno alle pittrici popolari. Fanno torto alle donne e sono in conflitto con la realtà. Se lasciamo ai sociologi i tentativi di emancipazione e la cosiddetta lotta per i diritti delle donne e teniamo conto solo dell’interiorità dell’animo femminile, non le possiamo negare in buona coscienza la capacità di una forte espressione artistica. La donna è capace di un pensiero originale come l’uomo e il suo mondo dei sogni e delle intuizioni è bello e non meno ricco.

Vlastimil Košvanec – Autoritratto – 1931.

Forse l’uomo sa sfruttare e realizzare i propri sogni in modo più efficace. Il suo pensiero più diretto e le sue idee più precise mirano più rapidamente allo scopo e la sua reazione agli impulsi artistici è più incisiva – è maschile. I suoi interessi sono più ampi e non hanno incertezze. (…) Ma la fonte dei sogni e delle idee è illimitata e immutabile sia negli uomini che nelle donne. L’uomo è meglio adattato. Con il suo carattere punta all’ampiezza, alla conquista e all’universalità. La donna è di percezioni più intense, di sentimenti più delicati, ma il suo pensiero e la sua reazione agli stimoli sono più passivi.

Di conseguenza, il suo interesse artistico è più limitato. È diverso, è femminile. Ma questo non le ostruisce la strada all’espressione artistica. La strada è sgombra e i mezzi sono a portata di mano: scegliere in modo felice ed esprimersi attraverso essi in modo femminile, non incorre nell’imitazione delle gesta maschili, della sua forza e della sua robustezza, cedere alla propria femminilità, non fingere nulla, lasciar perdere le astuzie – questo è tutto!  L’allegria, la socievolezza, i sentimenti familiari, l’amore per i fiori, per la natura, per i bambini, per gli animali, la partecipazione alle gioie umane – questo è tanto femminile che la donna non mi si può smarrire. Deve diventare una scopritrice: del piccolo mondo del sentimento, del piacere, della gioia e dell’umanità può portare alla luce tesori preziosissimi – la sensibilità femminile e la femminile originalità.                                            

Praga 1937.                            V. K.

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